L’IMPORTANZA DELLA BRAND IDENTITY – step 2

La Visual Identity

In questa parte affrontiamo un aspetto importante della brand identity, quello relativo agli elementi visuali come l’immagine, il logo, i colori, che identificano immediatamente il brand agli occhi del pubblico. Questi aspetti sono elementi tangibili che agiscono fortemente sulla percezione di un business, perché sono i primi che colpiscono l’attenzione. Sono la rappresentazione diretta di un brand, i segni che il pubblico riconosce.

Quali sono i principali elementi visuali?

  1. il logo
  2. i colori aziendali (corporate color palette)
  3. i font impiegati per la comunicazione del brand online e offline (typography)
  4. il tipo e lo stile delle immagini
  5. il packaging
  6. il design l’aspetto grafico del sito web o di un’app
  7. Altri materiali marketing.

Pensate ai loghi e ai colori come la mela con il morso della Apple,  il logo di Facebook in blu,  il monogramma di Luis Vuitton ecc.

Tutti gli elementi visuali, così come quelli già visti per il contenuto devono rispettare una sola regola: la coerenza.

È un grave errore dare un messaggio nella value proposition e poi avere un’identità visiva che fa pensare ad altre cose.

IL LOGO

Il logo ha lo scopo di farsi ricordare, di indicare a tutti la personalità del brand e deve durare nel tempo.

Ha il compito di comunicare immediatamente «lo spirito» del brand: serio e classico, oppure friendly e trendy, innovativo, artigianale, futuristico, o altro.

Alcuni tips per un logo efficace:

  • Deve essere semplice
  • Accattivante e senza “stancare”, ossia deve essere capace di mantenersi attuale nel tempo.

Per ogni settore ci sono sempre degli standard negli elementi visuali, sia nei segni grafici sia nei colori. Giocare con gli standard del settore (ad esempio il blu nel settore tecnologico o il verde per quello farmaceutico) è assolutamente possibile, anzi altamente consigliabile per distinguersi, l’importante è sovvertire i canoni con un motivo e un messaggio, ossia non scegliere segni grafici o colori a caso o semplicemente perché piacciono.

ES: logo AIRBNB

L’idea del logo parte dai segni di un cuore, delle persone e dei posti, ed è perfettamente coerente con lo storytelling del brand “Belong Everywhere”.

Anche il colore scelto evoca lo stesso tipo di emozione del segno grafico.

COLOR PALETTE

Le persone hanno diversi legami psicologici con i colori. La scelta dei colori per il brand va effettuata in modo strategico, rispettando l’identità e la missione dell’azienda e il mondo che si intende «evocare».

Date un’occhiata a questi loghi.

Il colore arancio di Hermes è una nuance satura e profonda, che accoppiato al marrone dona al logo eleganza e un gusto classico.

L’arancio orange 21 di Easyjet invece è un tono molto acceso e moderno, che insieme al bianco, conferiscono al logo un carattere di dinamicità.

Se confrontiamo le seguenti color palette ci rendiamo conto che le sensazioni che emanano sono piuttosto diverse. Per comunicare professionalità, eleganza o visione di lungo periodo una scelta di colori saturi e classici è molto adatta. Colori più fluo, freddi, accesi, sono adatti per comunicare innovazione, freschezza, dinamicità o anche un mood giovanile.

TYPOGRAPHY, I CARATTERI

La tipografia specifica i caratteri (font) da utilizzare nella comunicazione e le dimensioni, la spaziatura, le maiuscole e ogni elemento riferito ai testi.

Le specifiche tipografiche mantengono coerenti i caratteri di un marchio, li rendono riconoscibili.

Quali caratteri scegliere?

  • I font Serif hanno cioè piccole linee verticali alla fine di ogni tratto (»grazie»). Questi caratteri classici comunicano rispetto per la tradizione, riverenza, affidabilità, classicità. Esempi: Times New Roman, Trajan, Baskerville,
  • I font sans serif hanno un aspetto più lineare, più semplici e moderni e sono più facili da leggere su uno schermo di un computer, uno smartphone e di un tablet. Mirano alla chiarezza, alla novità e la pulizia. Esempi: Helvetica, Monteserrat, Lato.
  • I font handwriting sembrano scritti a manolibera. Questi caratteri comunicano eleganza, artigianalità, umanità o anche un modo di essere giovanile, come quelli recenti utilizzati su Instagram. Esempi: Bickham Script, Edwardian Script, Lavanderia.
  • I font display sono font dritti in stile nuovo che rappresentano fermezza, progresso, eleganza e stile. Esempi: blackletter, Cooper, Spaceage Round, Valencia, Giddyup.
  • i font Monospace, sono caratterizzati da uno stile retrò, simile a una macchina da scrivere, e al contempo moderno. Es: Courier.

Nell’esempio la policy typography scelta da Uber.

IL TIPO E LO STILE DELLE IMMAGINI

Questo è uno degli elementi più dibattuti nelle aziende che non dispongono di art direction, perché la tentazione di scegliere ciò che piace in base ad un gusto personale in luogo di ciò che serve per rafforzare il messaggio del brand è estremamente forte e diffusa.

Lo stile delle foto può cambiare molto, in generale una volta scelto il tipo di luce, fredda o calda a seconda di cosa si vuole comunicare, foto esterna o still life in studio o in generale il tipo di scenografia (foto ambientate o prodotto singolo su un fondo) questo stile deve essere mantenuto per rendere il brand riconoscibile.

Circa i soggetti, se si scelgono immagini di persone è importante scegliere soggetti in cui i clienti possono identificarsi, evitando di scegliere modelli o modelle irraggiungibili per brand inclusivi e trasversali. Un buon esercio è confrontare le pagine social di brand noti per desumere il loro stile delle immagini. Se confrontiamo Caudalie con La Roche Posay ad esempio lo stile più glamour e naturale del primo e quello più scientifico e razionale del secondo sono rispettati anche nell’uso dei colori, dei soggetti delle foto e delle ambientazioni.

IL PACKAGING

Per un’azienda che produce prodotti fisici, il packaging e tutto ciò che l’accompagna sono fondamentali per la comunicazione. Se pensiamo al settore alimentare, ad esempio, il packaging è un’occasione sempre più sfruttata per trasmettere diversi messaggi sul prodotto e sui valori dell’azienda.

In questa confezione di biscotti del brand Misura del gruppo italiano Colussi, ad esempio, sono riportate le informazioni riguardanti il processo di produzione, gli ingredienti, l’impegno verso la sostenibilità, tutto in linea con il resto dell’immagine della marca.

Anche in assenza di messaggi il supporto stesso è uno strumento di comunicazione, che rafforzano l’appeal del brand e la desiderabilità, come in questi supporti della Apple:

IL DESIGN L’ASPETTO GRAFICO DEL SITO WEB O DI UN’APP

Come per tutti gli altri elementi visti finora la cosa importante è mantenere una coerenza con quello che s’intende comunicare e con il proprio posizionamento. Confrontiamo le seguenti immagini:

Doctolib è una piattaforma francese per la ricerca di professionisti nel settore salute. È una piattaforma trasversale che si rivolge a chiunque e che deve essere estremamente semplice per essere consultata anche da anziani o persone con diversi gradi di scolarizzazione. La grafica semplice e calda, le immagini intuitive e i messaggi essenziali sono coerenti con la mission di Doctolib di rivolgersi a tutti.

La pagina di apertura di Wework invece mostra subito  il loro posizionamento sia con il riferimento nel testo sia con un’immagine più di stile.

ALTRI MATERIALE MARKETING

Tutto ciò che ha un’immagine parla. Quindi che si tratti dei biglietti da visita, di una presentazione o di una brochure mantenere gli elementi chiave dell’identità visuale è la regola da seguire.

In generale le imprese esplicitano le loro regole in un brand book, che raccoglie gli elementi su descritti insieme a delle indicazioni su cosa fare e cosa non fare nell’utilizzo del logo, delle immagini dei font etc.

Questo è cosa contiene la brand guidelines di TikTok

Per dare un’occhiata all’intero documento cliccate qui.

Nel prossimo articolo esamineremo i canali della comunicazione, quali e come sceglierli in funzione del propri obiettivi.